Saluto - Asd Yamashita Club

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REI
Il saluto


"Non bisogna dimenticare che il karate comincia con il saluto, e termina con il saluto"

Gichin  Funakoshi    


Conoscere le forme cerimoniali e il saluto è essenziale per un karateka.
Nel karate vi sono due tipi di saluto:
1) il saluto in posizione eretta: Ritsu Rei
2) quello in ginocchio: Za Rei


Ritsu Rei
Il saluto in posizione eretta

Eseguitelo assumendo la posizione naturale frontale musubi dachi, con calma piegate il busto in avanti, di 30° circa, la testa segue il movimento ma con lo sguardo fisso davanti a voi, le mani vanno appoggiate appena al di sopra delle ginocchia e con le gambe tese, le punte dei piedi divaricati e i talloni uniti.

L'angolazione a cui eseguire il saluto è diversa a seconda di chi è la figura a cui questo è rivolto:
_ 15° se rivolto ad un nostro pari grado, coetaneo
_ 30° se rivolto ad un amico o nostro superiore, più grande
_ 45° se rivolto al nostro Maestro o a figura degna di rispetto

Il significato simbolico del saluto in piedi è quello che ci porta sempre nella condizione di mostrare rispetto verso le persone di fronte a noi, le quali devono però notare la nostra vigilanza o stato di zanshin che comunque non fa di noi delle persone sottomesse. A loro volta le persone salutate mostreranno il loro rispetto verso di noi attraverso un Ritzu Rei.


Za Rei
Il saluto in posizione seduta


Il SENPAI di turno comanderà il SEIZA.
Iniziate dalla posizione frontale di musubi dachi, appoggiate il ginocchio destro a terra, quindi scendete con quello sinistro per ritrovarvi nella posizione in ginocchio ma sollevati dai talloni. Stendete le dita dei piedi e sedetevi quindi sui talloni. In questa posizione la distanza tra le ginocchia dovrà essere quella di un pugno.
Le mani andranno appoggiate sulle cosce con i palmi rivolti naturalmente in basso ed indirizzando le dita verso il piatto della coscia ad un'altezza che permetta una seduta eretta con spalle rilassate e sguardo in avanti.

Per eseguire il saluto appoggiate le mani con le dita girate leggermente verso l'interno e piegatevi in avanti, senza poggiare la fronte o sollevare le anche nè i glutei dai talloni, guardando sottocchio, chi vi sta di fronte senza sollevare la testa.

Nella posizione di seiza possono essere eseguiti diversi tipi di saluto, a seconda delle figure presenti nel dojo:

_ SHOMEN NI REI: rivolto allo SHOMEN ed al Maestro Fondatore, nel wado ryu può essere sostituito con Othsuka Sensei Ni Rei, qualora sia presente una sua immagine nel dojo
_ SENSEI NI REI: rivolto al Maestro del dojo
_ OTAGAI NI REI: rivolto agli allievi del dojo

Nell'ultimo dei tre saluti il maestro e gli allievi pronunceranno insieme:
_ all'inizio dell'allenamento: "ONEGAI SHIMASU", che tradotto significa: "per favore (Maestro) dacci una buona lezione"
_ alla fine dell'allenamento: "ARIGATO GOZAI MASHITA": "grazie tanto"

Sul primo inchino il Maestro si sarà precedentemente orientato verso lo SHOMEN (la parete principale del dojo dove solitamente vi sono effigie del o dei maestri capi scuola) e farà l'inchino verso quella parete. Sul secondo e terzo saluto il Maestro sarà disposto verso la classe e le parti si saluteranno vicendevolmente.

A questo punto potrà essere chiamato il Mokuso dal Sempai, dietro precedente ordine del Maestro. (si pronuncia moksò) e significa letteralmente meditazione. Prendere coscienza dei propri pensieri e imparare a padroneggiarli tenendoli fuori dalla nostra lezione sulla quale invece dovremo concentrarci.
Fare attenzione alla pronuncia, mokusò significa "casa di legno".
Mokuso Yame segna la fine della meditazione.

Successivamente il SENPAI comanderà il KIRITZU (in piedi) dopo che il Maestro si sarà rialzato e riposizionato di fronte alla classe come all'inizio del saluto. Solo a questo punto gli allievi potranno alzarsi per terminare la lezione seguendo lo stesso rituale del SEIZA a ritroso, alzando quindi per primo il ginocchio sinistro.

Non si devono avere atteggiamenti scomposti ed il busto deve mantenere la sua posizione eretta senza sbandare. Ci si posiziona in musubi dachi e si attende il congedo del Maestro. Al suo Ritzu Rei gli allievi si rivolgeranno a loro volta al Maestro facendo altrettanto.
A questo punto la classe è libera di iniziare la lezione o andare nelle docce.



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